sabato 25 dicembre 2010

Mille palloncini dai cancelli di Scarpino

4 commenti:

  1. A Genova c'è un grande vuoto informativo tra istituzioni e cittadini. La questione rifiuti viene gestita da AMIU e Comune escludendo i cittadini dalle scelte e ogni tipo di partecipazione. Le poche realtà che cercano di fare un po' di informazione sono piccoli gruppi di cittadini consapevoli, ignorati dai media e che portano avanti qualche iniziativa autofinanziandosi. Un esempio sono i volantinaggi organizzati dall'anticasta, il meetup Genova-20 e il comitato per Scarpino. Sabato 18 dicembre, un'iniziativa simpatica e singolare ma molto significativa, il lancio di 1000 palloncini colorati dai cancelli della discarica di Scarpino. I palloncini rappresentano la diossina, i furani ed i metalli pesanti che usciranno dal gas-inceneritore. Ogni palloncino aveva una targhetta con questo messaggio: "se ti è arrivato questo palloncino, allora ti arriveranno anche la diossina, i furani ed i metalli pesanti dell'inceneritore". I palloncini quel giorno sono volati tutti verso il ponente genovese (Cornigliano, Sestri, Pegli, ...) ma molto dipende dalla direzione del vento, tutta Genova è in pericolo. Il gassificatore è l'unico modo per gestire i rifiuti? In questo grande vuoto informativo l'amministrazione comunale e AMIU forniscono ai cittadini, dopo averli posti in un clima di emergenza, la loro soluzione (il Gassificatore) presentandola come unica possibilità. La lettera di una genovese pubblicata da DECIBEL, piccolo giornale che da voce ai lettori, ci fa capire bene in quale condizione di ignoranza si trovino i genovesi sull'argomento rifiuti, in paticolar modo sulle possibilità di recupero e riciclo. Di seguito la lettera.
    Termodistruttori

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  2. Buongiorno,
    scrivo queste poche note nella speranza che lo spirito per cui è nato Decibel (dare voce ai lettori) sia utile a una causa che ritengo fondamentale per il nostro futuro. Abito in Francia da anni e lavoro nella formazione; i miei genitori abitano a Genova in riva al Chiaravagna e spesso sono da loro in visita; la volta scorsa mi hanno mostrato un volantino che mia madre aveva ricevuto al mercato settimanale di Cornigliano. Lei, in verità, aveva compreso ben poco di quanto scritto perchè nessuno degli argomenti citati era di sua conoscenza: Riciclo, Differenziazione, Recupero, ecc. Cose delle quali lei e mio padre mai avevano sentito parlare e mai avevano ricevuto documentazione "pubblica" (degli enti) che facesse luce sul problema. Io vivo in una città della Francia che è grande quanto Genova e il riciclo è a un livello molto alto (superiamo del 4% le imposizioni delle norme europee). Lavoro in tre differenti istituti di formazione ed in ognuno trovo spazi di raccolta e differenziazione utilizzati completamente e con tale cura che verrebbe da chiedersene la ragione. In realtà ho scoperto che uno di questi è economicamente autosufficiente grazie al fatto che tutti i soggetti che lo animano (insegnanti, allievi e parenti) conferiscono il 100% del loro rifiuto al centro posto in adiacenza all'istituto, così come fanno i cittadini che abitano nei pressi. Ebbene, grazie a questo ricavato, l'istituto si mantiene in totale autonomia, avendo persino risorse sufficienti ad organizzare un campo scuola di 15 giorni nella stagione di vacanza, completamente gratuito per gli studenti. Ho tentato di spiegare ai miei genitori come avviene tutto questo e mi sembrava di parlare una lingua sconosciuta. Per questo vi chiedo se è possibile dare risposta a queste semplici domande.
    1. Perché la popolazione non è informata sulla possibilità di riciclare i cosiddetti "rifiuti" (che brutta parola!), meglio sarebbe "materia rinnovata"?
    2. Perché nessuno dice quanto ricavato in soldoni si potrebbe ottenere e quanto risparmio (oltre il 60%!) andrebbe a vantaggio delle famiglie?
    3. Perché i miei e i loro vicini di casa sono stati terrorizzati al punto che, pur di non vedere cumuli di "rumenta", sarebbero anche disposti a farsi uccidere dal "cancro volatile" diffuso in aerodispersione dall'impianto che, mi dicono, vorrebbero costruire sopra la testa dei cittadini?
    4. Perché non vedo mai materiale informativo in merito, visto che la comunità europea stanzia fondi per le comunicazioni di tale genere che qui in Francia sono un po' ovunque? Mi fermo qui, con l'invito a Decibel affinché possa "muovere le acque" dello stagno dell'ignoranza (credo voluto) nella quale è tenuta la popolazione. Grazie. Cristiana Pelle.

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  3. Le risposte a queste domande arrivano da Felice Airoldi, portavoce del Comitato per Scarpino.
    Carissima Cristiana,
    la tua lettera mi ha profondamente colpito, dal tuo osservatorio "privilegiato", in poche righe hai riassunto il "disastro Italia" ormai conosciuta in tutto il mondo solo per le "emergenze rifiuti" e per i crolli dei suoi più prestigiosi monumentei.Mi chiamo Felice Airoldi e sono il portavoce del COMITATO PER SCARPINO di Genova, che da 15 anni tiene in scacco ogni amministrazione che vuole proporre come sistema di smaltimento dei rifiuti l'obsoleto e criminale binomio DISCARICA + INCENERITORE, oggi QUESTI CRIMINALI lo hanno cambiato in RACCOLTA DIFFERENZIATA DA SCHIFO + GASSIFICATOREIl Comitato si compone di 14 membri permanenti 200 attivisti e 3262 Cittadini residenti sul territorio firmatari di un "patto" che ha dato vita al:PRESIDIO PERMANENTE NO INCENERITORE SCARPINO.Lo scorso anno questa amministrazione e il dipartimento universitario Polis hanno presentato un "concorso di idee".Chiariamo fin da subito che siamo FAVOREVOLI al "digestore anaerobico" , in pratica 3 silos, dove viene "fermentata" la "frazione umida" dei rifiuti, circa il 35 % del totale per estrarre ottimo BIOGAS e con i residui un COMPOST di qualità molto ricercato come fertilizzante naturale in agricoltura ma siamo CONTRO il GASSIFICATORE. Nei PATTI ELETTORALI gli allora candidati hanno raccolto i nostri voti GIURANDO DI......CHIUDERE IL CICLO DEI RIFIUTI SENZA RICORRERE A TECNICHE A CALDO.....per questo siamo ARRABBIATISSIMI e ci sentiamo TRADITI dalla Sindaco, Carlo Senesi assessore ai rifiuti del comune e Sebastiano Sciortino assessore all'ambiente della provincia.

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  4. Totalmente negativa è sopratutto la situazione in regione perchè il Presidente Burlando con in testa Ezio Armando Capurro il boss della COPERSALENTO di Maglie capogruppo in Regione della lista "Noi per Burlando" sta spingendo, sostenuto da Fortini presidente di Federambiente la costruzione di 5 inceneritori in tutta la Regione inoltre, all'ambiente hanno messo quella Renata Briano (già nel direttivo di LEGAMBIENTE o meglio, NEGAMBIENTE ) già assessore all'ambiente in Provincia e madre del "piano industriale, criminale di AMIU" ...per Noi la situazione è drammatica, ma non molleremo mai, qui finisce come a Venaus, Vicenza e Terzigno. I Comitati come il nostro congiuntamente ribadiscono che la Strategia Rifiuti Zero, in sinergia con il collaudatissimo sistema della raccolta "porta a porta", l'anagrafe certa, in pratica l'amministrazione deve sapere a chi appartiene il "rifiuto", unito alla tariffa puntuale, sono l’unica strategia in grado di perseguire la sostenibilità ambientale e la difesa della salute. In pratica meno produci rifiuti meno paghi. Solo la progressiva riduzione, in qualità e quantità, dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali può dare risposta ai gravi problemi sollevati dal loro smaltimento. Nulla a che vedere con le ridicole quanto inutili sperimentazioni che durano da più di 3 anni nei quartieri più popolari di Genova, pensa solo che oggi, nemmeno il 5% dei Genovesi divide l'umido dal "secco", il tutto è GRAVEMENTE FUORILEGGE, per queste gravi negligenze AMIU viene continuamente sanzionata, lo scorso anno per più di 3 milioni di €uro che "scarica" sulle bollette di tutti Noi Cittadini. Genova sulle guide turistiche internazionali è considerata una città MOLTO ARRETRATA e SPORCA. PER QUESTE RAGIONI IL NOSTRO COMITATO PRETENDE LE DIMISSIONI DI QUESTI AMMINISTRATORI E DELL' INTERO CDA DI AMIU, LA LORO INCOMPETENZA E INCAPACITA' E SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. Rifiuti Zero può essere il cardine di un progetto davvero alternativo, che realizza il riciclo totale dei materiali secondo un’ottica di modello circolare che tiene conto della scarsità delle risorse e dell’esigenza di rispetto per la biodiversità. Rifiuti Zero, non prevede soluzioni tecnologiche a caldo , non è fatto di “macchine magiche” ma di gesti responsabili e di ricerca per connettere le esigenze e l’impegno delle persone alla necessità di cambiare un modello di sviluppo che sta depauperando le risorse del Pianeta, la biodiversità dei differenti ecosistemi e danneggiando l’intero ciclo vitale.

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