mercoledì 8 febbraio 2012

La giudiziaria come bavaglio dei disinformatori per mettere a tacere Rosario Marcianò



Come indica Cass R. Sunstein (Amministrazione Obama), il discredito nei confronti degli oppositori del sistema precostituito, per mezzo di agenti distribuiti sulla Rete, è l'arma preferibile per l'establishment e da adottare con entusiasmo e convinzione per opera di governi, amministratori pubblici ed istituzioni.

"Ogni individuo che si oppone dovrà operare in isolamento. Quindi dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie. Se qualche resistenza compare, dobbiamo SOTTOLINEARE CON FORZA CHE ESSA VIENE DA ISOLATI, OSTINATI INDIVIDUI, MAL INFORMATI E DISONESTI, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. Il lavoro costante sul tema dell'isolamento faranno APPARIRE LA RESISTENZA INUTILE E PERICOLOSA". (Edward Luttwak, esperto militare nonché consigliere di Ronald Reagan).

"Il consenso attuale tra l'intellighenzia di governo - per esempio Cass Sustein, lo Zar della regolamentazione di Obama - è che, nella nuova era dei media, l'informazione debba essere filtrata. Le "Teorie del complotto" stanno diventando troppo prolifiche, e una elite intellettuale deve guidare la società verso il "modo giusto" di pensare. Questo tipo di ingegneria sociale è la filosofia trainante dietro molte delle iniziative in corso provenienti dalla Casa Bianca di Obama."
Daniel Taylor

"Gli interessi dietro l'Amministrazione Bush, come il CFR, la Commissione Trilaterale, fondata da Brzezinski per conto di David Rockefeller, e il gruppo Bilderberg, si sono preparati e ora si stanno muovendo verso l'implementazione di una dittatura globale entro i prossimi 5 anni. Non stanno combattendo contro il terrorismo. Stanno combattendo contro i cittadini".
Dr. Johannes B. Koeppl, Ph.D., ufficiale del ministro della difesa tedesco e consigliere per l'ex segratario generale NATO Manfred Werne
http://www.scribd.com/doc/80902625/Il-laser-verde-non-puo-accecare-i-piloti


H.A.A.R.P., microonde, correnti a getto, aumento artificiale delle temperature ed eliminazione dell'umidità atmosferica
http://www.tanker-enemy.tv/HAARP-HC.htm


QUI FERT MALIS AUXILIUM, POST TEMPUS DOLET
"[...] Non siamo più uomini; non abbiamo più neanche la vita balzana degli animali; siamo cose di cui solo gli altri possono disporre. Dobbiamo fare ribrezzo, per poter essere usati meglio da chi lo vuole; perchè una sola libertà ci rimane: quella di tradirci. E infatti, ognuno di noi, cova, col suo leggero tanfo malato alle viscere, il desiderio di poter finalmente ammiccare ai suoi padroni, che vengono a condannarlo. Vogliamo essere noi i primi aiutanti dei nostri assassini, che hanno inventato complicati meccanismi per ucciderci insieme. [...]"
(P.P. Pasolini, "Calderòn": XVI EPISODIO - Rosaura risponde a Basilio)


Il modus operandi dei disinformatori

Su Internet, specie negli ultimi anni, agiscono alcuni personaggi col preciso scopo di screditare coloro che trattano argomenti pericolosi per lo status quo. Questi personaggi bazzicano nei vari blog oppure creano siti che si riconoscono perché non hanno alcuna finalità (non informano né offrono contenuti costruttivi) se non quella di denigrare persone scomode perché indipendenti.

Essi si illudono che cercando di distruggere la reputazione di persone indipendenti distruggeranno anche la possibilità di divulgare gli argomenti da esse sollevati.

Riconoscere i personaggi in questione non è difficile perché essi utilizzano le solite tecniche di regime. Le tecniche più comuni sono:

1) Associare gli scrittori indipendenti a personaggi già screditati, facendo addirittura intendere che essi apparterrebbero ad una sorta di fazione. Ciò consente di etichettare.


2) Sollevare critiche che non hanno alcuna attinenza con gli argomenti sollevati, ma puntare a personalizzare le questioni, facendo intendere di avere a che fare con persone emotivamente disturbate o irrazionali. In sintesi, le accuse più frequenti rivolte alle persone indipendenti sono:

- egocentrismo;

- invidia verso i personaggi avallati dal regime;

- disinformazione (come se i media ufficiali informassero);

- arroganza;

- voglia di mettersi in mostra (come se non fosse più facile emergere dicendo bugie piuttosto che la verità);

- essere gatekeep o avere altre caratteristiche opposte rispetto a quelle proprie del dissidente;

- non essere competenti (come se i personaggi di regime fossero tutti cervelloni con una cultura da Nobel);

- di essere faziosi o schierati (come se quelli pagati dal sistema fossero “indipendenti”);

- di essere contraddittori o illogici;

- essere intolleranti verso le opinioni altrui (come se chi impiega tempo cercando di screditare gli altri fosse tollerante);

- di avere manie di persecuzione (come se i crimini denunciati fossero infondati), ecc.


3) Altra tecnica è quella di accusare gli autori indipendenti degli stessi difetti che il sistema vuole rafforzare in tutti gli individui: censura, intolleranza, avidità, sete di protagonismo, invidia, ecc. Si tratta di spostare l'attenzione dal messaggio al messaggero, e di creare un clima emotivamente carico, per escludere una discussione sul vero argomento, che non riguarda certo i difetti possibili dell’autore. In altre parole, si cerca di spostare il terreno dai contenuti oggettivi a contenuti emotivi, puntando a far credere che chi esce dal recinto del “bias di conferma” abbia qualcosa che non va. Alcuni si spacciano persino per personaggi che vorrebbero “aiutare” le persone indipendenti, facendo credere di agire per nobili fini. In realtà, più una persona indipendente viene vista come pericolosa per il regime, e più si attiveranno persone che vorranno metterla in cattiva luce, creando persino siti appositi.


4) Diverse altre tecniche hanno alla base le critiche manipolative, ovvero critiche volte a manipolare o destabilizzare gli altri colpendoli emotivamente, in modo tale da difendere interessi ed esercitare un controllo sul loro comportamento.

Spiegano gli studiosi Michele Giannantonio e Anna Laura Boldorini: “Le critiche manipolative sono critiche che hanno come scopo fondamentale quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa … (per) manipolare gli altri in modo da soddisfare i propri interessi, come il potere, il controllo, l’attribuzione ad altre persone delle proprie responsabilitàun modo più sottile e più pericoloso di usare queste critiche è di essere abilmente vaghi, in modo tale che le ambiguità delle critiche rivolte ad una persona vengano interpretate nel modo peggiore possibile. (ad esempio “questo è pazzo”, oppure “non ha capito niente” NdA)… Siamo in presenza di critiche manipolative basate su deduzioni arbitrarie quando, preso atto di un determinato comportamento, si deduce che questo sia indicatore di caratteristiche o di comportamenti più generali di una persona, pur essendo tale deduzione errata o quanto meno discutibile (ad es. “Questo critica sempre tizio”, oppure “è sempre superficiale”)”. (Giannantonio Michele, Boldorini Anna Laura, “Autostima, assertività e atteggiamento positivo”, Ecomind, Salerno 2007, pp. 37-40)


FONTE: trafiletto ripreso dal blog di Antonella Randazzo (http://www.lanuovaenergia.blogspot.com/)

2 commenti:

  1. Quello che accade è nauseante, ma più sono mascalzoni e più hanno proseliti. Continuiamo ad informare e come hai fatto tu denunciamo le bestialità

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    Risposte
    1. ...NAUSEABONDO E VOMITEVOLE,PER COME QUESTI LOSCHI FIGURI SIANO PROTETTI DAI "CANI DA GUARDIA" DEI LORO PADRONI...!!
      CERTO CARISSIMA Iam,LA NOSTRA DENUNCIA PROSEGUIRA'SENZA PAURA,NELLA SPERANZA CHE QUESTI VILI ATTENTATI'CONTRO LE PERSONE DI BUONA VOLONTA'CESSINO ED I COLPEVOLI RICEVANO LA GIUSTA "RICOMPENSA"!


      QUI FERT MALIS AUXILIUM, POST TEMPUS DOLET
      "[...] Non siamo più uomini; non abbiamo più neanche la vita balzana degli animali; siamo cose di cui solo gli altri possono disporre. Dobbiamo fare ribrezzo, per poter essere usati meglio da chi lo vuole; perchè una sola libertà ci rimane: quella di tradirci. E infatti, ognuno di noi, cova, col suo leggero tanfo malato alle viscere, il desiderio di poter finalmente ammiccare ai suoi padroni, che vengono a condannarlo. Vogliamo essere noi i primi aiutanti dei nostri assassini, che hanno inventato complicati meccanismi per ucciderci insieme. [...]"
      (P.P. Pasolini, "Calderòn": XVI EPISODIO - Rosaura risponde a Basilio)

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