PUBBLICHIAMO LE ANALISI EFFETTUATE DA UN BIOLOGO ITALIANO SU ALCUNI CAMPIONI DI FILAMENTI CADUTI DAL CIELO
CHE LUIGI RASCIONI HA RACCOLTO IN TOSCANA DIVERSI MESI FA.
IL BIOLOGO SI E’ RESO DISPONIBILE AD ANALIZZARE TALI MATERIALI, MA HA CHIESTO DI RIMANERE ANONIMO PER OVVI MOTIVI.
SIMILARI FILAMENTI SONO STATI RITROVATI (ED ANALIZZATI) IN VARIE PARTI DEL NORD ITALIA NEL CORSO DEGLI ANNI.
OGNI VOLTA LE ANALISI EFFETTUATE DA BIOLOGI HANNO MESSO IN EVIDENZA L’ORIGINE ARTIFICIALE DELLA SOSTANZA
CHE PERO’ E’ RISULTATA “STRANAMENTE” BIO-COMPATIBILE.
CHI E PERCHE’ RILASCIA QUESTE FIBRE DI NATURA SCONOSCIUTA?
POTREBBE ESSERCI UN COLLEGAMENTO CON LA SINDROME DI MORGELLONS?
file analisi:http://www.ilcielosufirenze.com/index.php/2012/07/analisi-filamenti-da-noi-condotte/
RESOCONTO DELL’ANALISI
MICROSCOPICA DEL CAMPIONE DI FILAMENTO BIANCO DEL 09/11/11
In data 03/01/12, lo scrivente
ha analizzato mediante l’utilizzo di un microscopio a fluorescenza Olympus un
campione di filamento bianco consegnatomi in un barattolo di plastica.
Descrizione del campione
Il materiale ha la forma di un
filamento bianco. Il colore è bianco intenso e la sua conformazione esteriore
lo fa sembrare appiccicoso e arrotolato su sé stesso.
Di seguito, quanto dichiarato
da un testimone a cui ho posto alcune domande per meglio comprendere il
contesto dell’analisi.
“I filamenti sono stati visti cadere dal cielo, in direzione verticale
dall’alto verso il basso e in direzione diagonale (sempre dall’alto verso il
basso), nella Provincia di Lucca. Durante la giornata sono stati osservati
numerosi passaggi di aerei a bassa quota, di cui era possibile vedere la forma,
che rilasciano numerose scie chimiche. Il vento era assente.
E’ stata vista una matassa grigia a forma di “C” che scendeva dall’alto
verso il basso con traiettoria obliqua. Scendeva da molto in alto, molto
lentamente, la caduta è durata a lungo e non si è riuscito a vedere dove si
fosse poi posata, ma si è vista cadere fino al suolo, lontano dal sottoscritto.
Nella lenta caduta, da questa matassa scendevano lunghi filamenti, di circa 5-6
metri l’uno. Questi cadevano a terra, sulle macchine e su di me. Dopo aver
preso un contenitore sterile mi sono recato in aperta campagna dove ho potuto
prelevare un campione. Alle ore 13 fuori
da un ristorante c’erano filamenti dappertutto caduti sulle auto e sul prato
antistante il ristorante. Dopo circa 1 ora sono uscito ed ho notato che i
filamenti del prato erano scomparsi (o assorbiti?), mentre sulle antenne delle
auto rimanevano impigliati. Ho osservato che questi filamenti a contatto con
materiali non organici resistevano integri.”
Materiali e Metodi
Il campione [1] è stato messo
su un vetrino e coperto con un vetrino copri oggetto. Per l’analisi
microscopica è stato utilizzato un microscopio a fluorescenza Olympus con
ingrandimenti (escluso l’oculare a 10x) che vanno dal 4x al 100x
(rispettivamente da 400 a 1000 volte la grandezza naturale osservata) sia a
luce trasmessa (gialla) che a fluorescenza (nello spettro dell’ultravioletto,
del rosso e del verde). È stato osservato anche come riferimento un materiale
di controllo ovvero una ragnatela [2]. Come la volta precedente si sono
utilizzati anche un filo di cotone [3] e un filo di fibra sintetica
(poliestere) [4]. Le foto sono state scattate tutte a tempo fisso eccetto
quelle a luce trasmessa che sono state acquisite in modalità automatica per il
solo fine di osservarne la morfologia.
Discussione
Aperto il barattolo, ho preso
il campione con due pinzette e nell’atto di tagliarne un pezzetto ho notato una
estrema capacità di allungamento e di adesione del filamento in esame. Ciò non
si è ripetuto con gli altri campioni (2, 3, 4). L’unico comportamento simile
era dato dalla ragnatela ma sia il colore che la sua consistenza sono apparsi
diversi dal campione in esame. Il filamento è stato montato su un vetrino da
microscopia ed è iniziata l’analisi. Ad una prima osservazione visiva (ad
occhio nudo), i 4 campioni in esame appaiono molto diversi tra loro e nello
specifico si nota una colorazione bianca intensa per il filamento raccolto, una
colorazione grigia-trasparente per la ragnatela, una colorazione ed una
lavorazione tessile sia per il cotone che per il poliestere. Osservando le foto
allegate è possibile notare una marcata differenza anche a livello strutturale
e microscopico di questi campioni che possiamo suddividere in 3 gruppi:
1)
Origine naturale: ragnatela
2)
Origine tessile (comprende campioni naturali e
artificiali ma lavorati): cotone, poliestere
3)
Origine potenzialmente artificiale: filamento
Analizzando le immagini dei
campioni in luce trasmessa è possibile osservare una struttura ben organizzata
e definita per i materiali 2, 3, 4, mentre per il campione 1 la morfologia è
univoca e particolare. Aumentando gli ingrandimenti, le strutture di cui è
composto questo filamento diventano sempre più piccole, come se ogni filo fosse
un polimero in cui sono contenuti altri polimeri più piccoli. Arrivando ad un
ingrandimento massimo di 100x (1000 volte se contiamo anche l’oculare) si
raggiunge il limite dello strumento e non si riesce a mettere bene a fuoco il
campione. Ciò non risulta così evidente negli altri tre materiali in quanto
composti da strutture ben definite. L’eventuale sfocatura di alcuni dettagli
delle foto di questi tre campioni è dovuta alla tridimensionalità degli stessi
e non alla loro dimensione. Il filamento bianco pare quindi avere una struttura
nanometrica.
Anche la fluorescenza presenta
differenze che possiamo ricondurre alla suddivisione sopra citata. Per quanto
riguarda nuovamente la morfologia, questa volta si è notata una forte
similitudine tra il filamento e la ragnatela. Aumentando però gli
ingrandimenti, le differenze tra i due campioni si sono evidenziate
maggiormente, segno che si tratta di due filamenti di natura differente.
Valutando alcuni articoli di
letteratura scientifica in merito al ballooning (tecnica che usano alcuni
aracnidi per lo spostamento) e alle ragnatele, e in base alle osservazioni
eseguite tramite la microscopia ottica, è possibile constatare che il campione
in esame non è una ragnatela e non è di origine naturale. E’ potenzialmente
biocompatibile e presenta strutture a mio parere artificiali accostabili alla
nanotecnologia. Sulla base delle analisi fin qui svolte deduco che non si
tratta di materiale di origine naturale ed espongo i miei dubbi e perplessità
sulle sue origini e conseguenze (impatti sulla salute, sull’ambiente).
Questo campione inoltre è del
tutto paragonabile agli altri filamenti bianchi che definisco polimerici che ho
analizzato negli anni passati, sia raccolti da me che ricevuti tramite
consegna.
Anche la consistenza esterna è
completamente diversa tra il filamento bianco ed una ragnatela. Quest’ultima
infatti si infrange facilmente e oppone relativamente poca resistenza ad essere
spezzata da un oggetto. Il filamento bianco è incredibilmente più resistente,
elastico ed appiccicoso. E’ un polimero che non ha nulla di naturale e per
questo propongo di utilizzare delle corrette precauzioni e di stare attenti.
Esistono tuttavia dei brevetti
che espongono metodi di produzione di seta artificiale mediante l’utilizzo
delle biotecnologie da impiegare in svariati campi di applicazione,
dall’industria alla medicina per esempio. Ma se questi polimeri vengono
prodotti in laboratorio, perché li troviamo sparsi nell’ambiente?
Maggiori dettagli
sull’argomento saranno approfonditi prossimamente.
FIGURE
Qui di seguito sono mostrate
le immagini prese con il microscopio ottico a diversi ingrandimenti. Le
differenze tra il campione 1 (filamento bianco) e gli altri campioni sono assai
evidenti.
La legenda è riportata qui
sotto:
1 – filamento bianco
2 – ragnatela
3 – fibra sintetica
4 – cotone
La scala si trova in basso a
destra ed è la medesima per ogni immagine dello stesso ingrandimento.
Le immagini a fluorescenza
possono essere fornite su richiesta.
Ps.per visionare le immagini aprire il file
File analisi:http://www.ilcielosufirenze.com/index.php/2012/07/analisi-filamenti-da-noi-condotte/
Ps.per visionare le immagini aprire il file
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